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Luigi Frangiosa, proprietario dell’azienda agraria La Ciarliana, cura la produzione, dalla vigna alla vendita. 21 ettari di vigneto, di cui 13 sul comune di Montepulciano e 8 sul comune di Chianciano. “Il nostro primo vino risale al 1996, la nostra è un’azienda familiare. Abbiamo una cura particolare dei vigneti, quasi maniacale: facciamo raccolta manuale in più passaggi, il nostro obiettivo è la qualità”. Il Vino Nobile di Montepulciano La Ciarliana è un vino con un’anima, che nasce da una forte passione e da un attaccamento particolare al territorio. L’azienda è in una zona a prevalenza argillosa e a terra rossa, ricca di minerali; questa mineralità viene trasmessa anche al vino, molto lungo in bocca alla degustazione. “È un vino molto strutturato, con grande corpo e grande colore, dovuto alle elaborazioni manuali che facciamo in cantina, che ci permettono di estrarre il massimo del colore e della struttura. Si abbina bene con grigliate e carni rosse o una bella bistecca alla fiorentina; è per palati da intenditori.”

Quattro stelle su cinque all’annata 2018 del Nobile di Montepulciano, assegnate al cospetto di oltre 150 giornalisti provenienti da tutto il mondo a conclusione dell’Anteprima Nobile 2019protagonista, che si è svolta come di consueto presso la Fortezza di Montepulciano dal 9 all’11 febbraio 2019.

Si conclude così con il lieto fine un’edizione record per partecipazione e novità. Già dai preaccrediti si preannunciava il successo, con un evidente superamento del numero del precedente anno, confermato dalla presenza di tantissimi operatori e appassionati già dalla prima giornata, la manifestazione si conferma così l’evento principe per tutto il territorio, che con oltre 3 mila presenze ogni anno rifiorisce sia dal punto di vista dell’economia turistica che da quello della promozione, come ci tiene a precisare, orgoglioso, il presidente del Consorzio, Piero Di Betto.

Nella giornata di Domenica si è tenuta anche la premiazione del Concorso Belle Vetrine organizzato dalla Pro Loco di Montepulciano, che ha visto gli esercizi commerciali di Montepulciano e del territorio impegnati nella realizzazione di vetrine “scenografiche”: il tema di questa edizione è stato infatti “Montepulciano e la cinematografia, italiana e internazionale”, così i commercianti si sono sbizzarriti nell’abbinare bottiglie di Vino Nobile di Montepulciano alle tante grandi pellicole girate in città. A vincere, a furor di popolo, è stata la vetrina del negozio Porta della Cavina, al secondo posto si è posizionata la vetrina del negozio di fiori Il Fiordaliso, mentre al terzo il Bar Debby.

Anche la tecnologia è stata protagonista di questa edizione, con il progetto Nobile Biking, nato dalla collaborazione tra Urban Bikery, una piccola startup toscana focalizzata sul noleggio di e-bike, e il Consorzio del Vino Nobile di Montepulciano, con il nuovo obiettivo di raccontare per la prima volta, in modo innovativo, il trinomio vincente bici-vino-territorio utilizzando strumenti di realtà virtuale e tecnologici.

Tornando al vero protagonista, il vino nobile di Montepulciano, ci troviamo davanti a un’annata complessa dal punto di vista climatico: le continue piogge hanno spezzato più volte le operazioni di potatura verde e i terreni, saturi di acqua, hanno reso impossibile in alcuni casi l’accesso dei mezzi meccanici per gli interventi di difesa fitosanitaria. Provvidenziali sono stati i mesi di settembre e ottobre, che con il loro decorso favorevole fuori stagione hanno consentito il raggiungimento della piena maturazione dei grappoli e la raccolta al momento giusto. Ne risulta un vino dai colori intensi e decisi, sentori varietali integri e ben espressi, gradazioni alcoliche ed estratti medi o alti, acidità e pH nella media, una trama tannica piacevole, sicuramente un vino che non necessiterà di lunghi periodi di maturazione per esprimersi al meglio.

Proprio il clima e il cambiamento climatico sono stati al centro del dibattito condotto dal colonnello e meteorologo dell’Aeronautica militare Guido Guidi, con il professor Luigi Mariani dell’Università di Milano e il professor Alberto Palliotti dell’Università di Perugia, nel corso dell’anteprima, durante il quale si sono analizzati eventi atmosferici estremi, picchi di temperature fuori dalla norma, presenza di anticicloni subtropicali sono all’ordine del giorno. Cambia il clima, ma nell’arco di un centennio a Montepulciano le temperature e le precipitazioni si ripetono. È quanto emerge dall’analisi svolta dal Consorzio del Vino Nobile di Montepulciano, dalla quale si evidenziano alcuni dati significativi che fanno capire come il cosiddetto global warming non stia influendo molto sulla viticoltura locale, anche se negli ultimi anni è cambiato molto il sistema di coltivazione della vite con una diversa densità di impianto.

Non solo 2018… L’edizione appena conclusa dell’Anteprima ha visto protagonisti dei calici da degustazione anche le nuove annate in commercio da quest’anno: un 2016 caratterizzato dalla grande interpretazione stilistica e complessità, espressione di un anno tra i più interessanti dell’ultimo quinquennio in Toscana, e una Riserva 2015 che si conferma ben centrata.

“L’azienda Il Conventino era già conosciuta in Germania”, racconta Alberto Brini: “La nostra famiglia l’ha presa in gestione nel 2013 e in questi 15 anni l’ha trasformata in una nota realtà del panorama viticolo di Montepulciano, coronandola con un alto livello di punteggio sulle maggiori guide di vini italiani.” Ciò che caratterizza l’azienda è il rispetto del territorio attraverso la scelta di investire solo nelle varietà locali. “Siamo certificati Bio da sempre, tra i primi ad avere la certificazione, e ci muoviamo con convinzione regalando questa sicurezza ai nostri clienti”. Il Vino Nobile di Montepulciano Il Conventino è un vino che rispetta al 100% le tipicità del territorio. È un evolversi di profumi e aromi: uve, frutti rossi, mammola, e profumi speziati dalla botte. Un concentrato di aromi di frutta rossa con un’aggiunta di spezie, cacao e liquirizia, che resta in bocca come ultimo aroma alla fine della degustazione. “Uno dei migliori complimenti che ci fu fatto da un cliente in Germania fu: in questo bicchiere sento la Toscana.”

Ecco una ricetta tradizionale, che propone l’abbinata della carne con le mele. Un classico per le occasioni speciali, che mette d’accordo anche i palati più esigenti per la sua semplicità ed eleganza. Di facile preparazione, avrà bisogno solo di un tocco del vostro amore per essere davvero impeccabile. Come quello che certamente ci hanno messo Le Massaie di Tolosa della Contrada di Tolosa mentre la preparavano, al contest “A Tavola col Nobile” nel 2011.

Buon appetito!

Ingredienti per 4 persone:

  • Trancio di coscio di cinta senese di circa 800 gr.
  • 1 bicchiere di olio extravergine di oliva
  • 4 mele verdi
  • Rosmarino, salvia, aglio
  • Sale e pepe
  • 1 bicchiere di Vino Nobile di Montepulciano

Come si prepara:
Preparate la carne con sale, pepe e aromi alcune ore prima.

Sbucciate due mele e dividetele a metà.

Trasferite il coscio in una teglia da forno con gli aromi, le mele e l’olio.

Infornate per circa tre ore a calore medio basso. Girate più volte. A metà cottura bagnate con il vino.

A cottura ultimata, sgocciolate la carne e fatela raffreddare. Sbucciate e affettate a fette sottili le mele rimaste, setacciate il fondo di cottura, aggiungete le mele crude e tenete in caldo.

Tagliate la carne a fettine sottili, irroratela con il fondo di cottura insieme alle mele crude e servite.

 

Nel 1150, in una grotta etrusca tutt’oggi visitabile all’interno della cantina in centro a Montepulciano, nacque un meteorologo che, studiando il comportamento dei ricci, poteva prevedere il tempo. Inizialmente considerato eretico dal Vaticano, fu poi nominato Riccio De’ Ricci e fatto marchese. La sua storia leggendaria è celebrata dal moderno logo della cantina De’ Ricci: un riccio che guarda il sole. La famiglia De’ Ricci, di generazione in generazione, ha portato avanti nei secoli una tradizione di eccellenza per il Nobile di Montepulciano. “Mi piace definire la cantina come un corpo unico che possiede due anime” – racconta Niccolò Trabalzini, proprietario ed enologo – “quella storica, che produce vino dal 1400 e conta 60.000 visitatori l’anno da tutto il mondo, e la nuova cantina, inaugurata nel 2017 e dotata di nuove tecnologie di vinificazione.” Il Vino Nobile di Montepulciano De’ Ricci è un vino pulito, elegante e semplice, nel quale si coglie sia la freschezza del nuovo progetto che la storicità della cantina. Si sentono la frutta matura e le spezie del legno; in bocca ha una notevole morbidezza accompagnata da una buona acidità, che permette una conservazione a lungo tempo. “Passione, innovazione e rispetto per la nostra storia sono il cuore della nostra filosofia. Noi siamo il vino che produciamo!”

La cantina Barbanera ha di recente festeggiato 40 anni di attività. “I proprietari, Marco e Paolo Barbanera, rilevarono l’azienda nel 1978”, racconta Sofia Barbanera, figlia di Marco. “In realtà l’azienda nacque nel 1938, quando i miei bisnonni iniziarono a produrre vini locali che poi esportavano nelle grandi città. “Oggi l’azienda, che conta 15 dipendenti, fonda la sua forza nella gestione familiare da ben 4 generazioni e nel rapporto diretto di partnership che intrattiene coi propri clienti. “Vendiamo quasi totalmente all’estero. I nostri clienti sono importatori molto ricettivi alle novità che presentiamo, e in alcuni casi contribuiscono allo sviluppo di nuovi progetti, elaborando con noi dei bland di prodotto e interagendo con l’enologo per realizzare il taglio definitivo del vino che importano, compreso il packaging.” Il Vino Nobile di Montepulciano Barbanera è un vino tendente al fruttato che conserva note di frutti rossi maturi, mammola e sentori speziati che derivano dall’affinamento in botte; è strutturato con carattere ed è un vino elegante ed espressivo.

Ospiti? Grazie a questa ricetta farete un figurone! La faraona si presta a sposarsi con altri sapori più forti, come quello della salsiccia o del lardo, o con i sapori dolci di alcuni frutti, come quello – perché no? – delle tipiche susine di Montepulciano chiamate “cosce di monaca”.

Se poi la aromatizzate e la innaffiate con un buon Vino Nobile di Montepulciano, il tripudio di sapori è assicurato. Il suo destino? Non essere mai dimenticata dai commensali.

Ricetta di Vittoria Monami, vincitrice anno 2003 del concorso “A tavola con il Nobile”.

Buon appetito!

 

Ingredienti x 6 persone:

  • 1 faraona piccola kg 1,2
  • circa
  • 4 etti di salsiccia fresca
  • 3 fette di Lardo Toscano
  • 10 Cosce di Monaca (susine di Montepulciano)
  • olio extra vergine d’oliva
  • sale, pepe e aromi naturali q.b.

 

Come si prepara:

Per prima cosa disossate la faraona, poi farcitela con la salsiccia, il lardo e le “cosce di monaca”.  Aggiungete sale, pepe e aromi naturali quanto basta, poi cucite bene le parti aperte e legate la faraona. Condite con olio extra vergine di oliva e adagiatela in una teglia. Cuocete in forno a 180 gradi per circa 1 ora e mezzo.

Quando è pronta, servitela a fette, così potete mostrare il gustoso ripieno!

Alessandro Sartini, socio con Marco Malavasi, racconta: “L’azienda, totalmente biologica, era mia di famiglia; nel 2012 nacque la società agricola Il Molinaccio di Montepulciano: un agriturismo edificato su un vecchio mulino del ‘500 e una vigna di 3 ettari e mezzo. I nostri 3 vini sono: Il Golo, Rosso di Montepulciano, La Spinosa Nobile di Montepulciano e La Poiana Riserva di Vino Nobile di Montepulciano. Il nostro logo rappresenta 3 cipressi e la macina del mulino, un forte richiamo iconografico al territorio.” Un Vino Nobile 100% Sangiovese, limpido, bevibile, profumato, di mineralità elevata e con un grado alcolico non troppo alto, sui 13 gradi. “Siamo toscanacci dentro, seguiamo al massimo quello che il nostro terroir ci dà, ma con naturale eleganza: usiamo botti grandi, di un legno francese molto delicato e zuccherino.”

Ah, la pasta fatta in casa! Un vero tesoro della tradizione. La materia prima che incontra la manualità, nulla di più bello da condividere. Quando accompagnata da sughi altrettanto preziosi, può solo stupire. Come in questa ricetta:  il ragù di capriolo viene trattenuto dalla porosità delle tagliatelle toscane, per restare impresso nei ricordi dei fortunati assaggiatori.

Ricetta di  Margherita Vivarelli, contrada di Cagnano. Vincitrice anno 2003 del concorso “A Tavola con il Nobile”.

Buon appetito!

 

Ingredienti x 4 persone:

Marinata

 500 gr di polpa di capriolo (spalla o coscio)

  • 1 litro di vino bianco
  • 1 cipolla di media grandezza
  • 1 carota
  • 1 costola di sedano
  • 1 spicchio d’aglio
  • 1 mazzetto di prezzemolo
  • pepe in chicchi

Tagliatelle

  • 2 uova
  • Olio extravergine di oliva
  • Latte
  • Farina 0 (meglio metà di grano tenero e metà di grano duro)
  • Sale

Come si prepara:

Tagliate la carne a pezzetti, aggiungendo quella di vitellone almeno per la metà del peso della prima.

Fate un battuto con gli odori della marinata, unite poi la carne, l’olio extravergine di oliva, sale pepe quanto basta.

Fate cuocere lentamente, e a metà cottura bagnate con vino bianco e aggiungete il peperoncino.

Quando il vino sarà evaporato, aggiungete il concentrato di pomodoro e la polpa quanto basta.

Cuocete a fiamma bassa per circa un’ora e mezzo. Per la preparazione delle tagliatelle toscane, impastate le uova con due mezzi gusci di olio extravergine di oliva e due di latte, salate e lavorate la pasta finché non si ottiene una palla liscia e morbida. Lasciate riposare per una decina di minuti, stendete la pasta con il mattarello fino ad ottenere una sfoglia non sottilissima. Lasciatela riposare e tagliatela a strisce di circa 1 cm.

“La tenuta nasce nel 1816, come azienda mezzadrile toscana. Di proprietà della famiglia Svetoni, passò verso la metà del ‘900 ai nipoti, gli attuali proprietari: la famiglia Della Seta Ferrari Corbelli Greco. Oggi sono 70 ettari nella zona di Gracciano, di cui 19 a vigneto”. Così racconta Julio Straccia, enologo. La filosofia dell’azienda, che si fonda sulla tradizione e sull’eleganza nel vino, si traduce nelle scelte fatte in vigneto e in cantina. In vigneto, agricoltura biologica e rese per ettaro non troppo basse. In cantina, uso della botte grande. “La nostra etichetta è “Vino Nobile di Montepulciano – Tenuta di Gracciano della Seta, nel pieno rispetto della tradizione e della nobiltà della famiglia.” Un vino elegante, esclusivo, tradizionale. Uno dei primi Nobile di Montepulciano ad entrare nel mercato statunitense; nella tenuta sono conservate storiche annate di Nobile di Montepulciano a partire dal 1947, veramente rare, risalenti al periodo antecedente alla nascita della denominazione DOC.